Trekking e Turismo Equestre

Perché il cavallo bardigiano per il turismo e l’escursionismo equestre? Pensiamo che per rispondere a questa domanda più che argomentazioni teoriche siano utili testimonianze pratiche.

Così ci sembra bello ricordare la simpatica iniziativa che il direttore di Cavallo Magazine, Mario Palumbo, ha intrapreso in occasione del ventennale della nascita della rivista: una cavalcata celebrativa da Monaco di Baviera a Verona, con arrivo in coincidenza con l’edizione 2006 di FieraCavalli.

La preparazione del viaggio ha innanzitutto resa necessaria la scelta del cavallo. Ecco a tale proposito le parole dell’organizzatore: “fin da subito l’idea era di rivolgersi esclusivamente a cavalli italiani. Tante le razze che avrebbero potuto egregiamente figurare in questo impegnativo viaggio di oltre 500 chilometri: dal dolce, robusto e straordinario Murgese, all’incrollabile generoso Anglo-Arabo-Sardo, dal fedele Maremmano all’elegante e “tosto” Haflinger… Si era anche pensato di utilizzare cavalli di quattro razze diverse, ma poi la scelta è caduta sul Bardigiano.

E come giustifica tale scelta? “Del Bardigiano sono ben noti i pregi: cavallo robusto, frugale, docile, generoso, instancabile. Viene classificato tra i pony per la sua altezza, ma a noi piace (e sembra più corretto) inserirlo in quella categoria che nei paesi anglosassoni è definita “Cob”. Cioè cavalli di non elevata statura. In realtà il Bardigiano è un cavallo ideale per il trekking: grazie proprio alle sue dimensioni rende agevoli i percorsi nei boschi ed è sicuramente più facile scendere e salire in sella. Senza contare la resistenza e la robustezza che questo cavallo sa esprimere nelle situazioni più impegnative”.

Poche, chiare parole, per le quali i Bardigiani ringraziano Mario Palumbo ed i suoi tre intrepidi amici.